Chi sono le persone più potenti della Serbia

L’annuale graduatoria stilata dal quotidiano Blic consente di fare il punto sui rapporti di forza nel paese, sia dal punto di vista politico che da quello diplomatico ed economico.

Al primo posto si conferma Aleksandar Vucic, primo vice primo ministro, leader del partito del progresso serbo e primo ministro in pectore in attesa delle elezioni anticipate del 16 marzo che dovrebbero risolversi in un plebiscito per il suo partito.

9432704845178fa4f14f82975358188_v4bigAl secondo posto il presidente della Repubblica di Serbia Tomislav Nikolic, fondatore con Vucic del partito del progresso serbo, il quale, a dispetto del suo ruolo istituzionale, continua ad avere un significativo peso nel suo partito, anche se non tale come il suo predecessore Tadic aveva nel partito democratico.

 

kravchenko

Al terzo posto si trova il primo manager della lista, il direttore generale della Naftna Industrija Srbije, il russo Kiril Kravchenko, la cui azienda ha visto negli anni investimenti per due miliardi di euro, un utile che oggi ha superato i 430 milioni di euro, rendendola il principale contribuente della Serbia.

Al quarto posto Blic inserisce il direttore generale uscente di Fiat Automobili Srbija, Antonio Cesare Ferrara, il cui ruolo poprio la settimana scorsa è stato rilevato da Silvia Vernetti.

Al quinto posto il primo ministro in carica e leader del partito socialista Ivica Dacic, che ha condotto le trattative a Bruxelles con il leader kosovaro Hashim Thaci per cui si è parlato anche di una candidatura al premio Nobel per la pace. In base al risultato che il suo partito conseguirà alle imminenti elezioni in rapporto all’annunciato successo dei progressivi si capirà se avrà o meno un ruolo fondamentale nella politica dei prossimi anni.

kosticL’imprenditore serbo ad oggi più potente viene considerato Miodrag Kostic, che si piazza al sesto posto con tre posizioni in meno rispetto all’anno scorso. Kostic, presidente del “MK Group”, è considerato il “re dello zucchero” e controlla 35 società tra Serbia e Ucraina che occupano oltre 4500 persone. Nel corso dell’anno è stata completata una ricapitalizzazione del suo gruppo con l’ingresso nella compagine azionaria della Banca Europea Ricostruzione e Sviluppo.

La governatrice della Banca di Serbia Jorgovanka Tabakovic viene inserita al settimo posto. Un anno impegnativo per lei il 2013, con quattro banche (Agrobanka, Banca di Sviluppo della Vojvodina, Privredna Banka Beogra, Univerzal Banka) che si sono viste ritirare la licenza a causa dei conti in bancarotta. Rimane aperta la sfida di tenere stabile il dinaro senza svuotare le riserve della banca centrale.

Dragan Solak è il fondatore della società di fornitura di connettività in fibra ottica SBB, il quale dal 2007 con l’aiuto della BERS e del fondo Mid Europa Partners ha sviluppato un gruppo regionale di telecomunicazioni chiamato United Group rilevato nel 2013 dal fondo di investimenti KKR.

IrinejAl nono posto il patriarca della chiesa ortodossa serba Irinej, che ha ospitato le celebrazioni per i 1700 anni dell’editto di Costantino, imperatore nato vicino all’attuale città di Nis.

HeinzIl diplomatico più potente di Serbia è l’ambasciatore tedesco Heinz Wilhelm, impegnato non solo nella diplomazia economica attraverso l’arrivo nel paese nel 2013 di imprese quali Mercedes e Lidl ma anche uno dei pochi ambasciatori a dichiarare apertamente che le elezioni anticipate potevano portare a uno stop del processo di riforme e della normalizzazione dei rapporti con il Kosovo.

Tra i politici risultano tra i primi cento posti il ministro dell’energia Zorana Mihajlovic (11), il presidente del Parlamento Nebojsa Stefanovic (13), il ministro della giustizia Nikola Selakovic (21), tutti del partito del progresso serbo,  Dragan Djilas (22) il leader del partito democratico, cui appartiene anche il presidente della Provincia Autonoma della Vojvodina Bojan Pajtic (42), l’ex presidente della repubblica Boris Tadic (43) fondatore del nuovo partito democratico, il sindaco di Jagodina Dragan Markovic Palma (63).

Tra i manager spiccano Draginja Djuric, presidente del consiglio di amminsitrazione di Banca Intesa Beograd (12), Vuk Hamovic (14), tra i più grandi trader di energia dell’Europa centrale, Slobodan Petrovic (16), direttore del fondo di investimenti “Danube Foods” che controlla due industrie lattiero-casearie come Imlek e Mlekara Subotica, l’industria dolciaria Bambi e il marchio di acqua minerale Knjaz Milos. Miroslav Miskovic, già business man più ricco del paese, cala al 19esimo posto dopo le vicissitudini giudiziarie del 2013, mentre cresce nettamente l’influenza del croato Ivica Todoric (28), patron della holding Agrokor che occupa 40,000 persone e da giugno ha acquisto la catena slovena Merkator. Al 29esimo posto il magnate Milan Beko, al 32esimo Vuk Hamovic della holding energetica Rudnap, al 50esimo il direttore della Srbijagas e funzionario del partito socialista Dusan Bajatovic.

Tra i diplomatici l’ambasciatore americano Michael Kirby si trova al 15esimo posto, il capo della delegazione UE in Serbia Michael Davenport al 17esimo, il russo Aleksandar Cepurin al 36esimo posto.

BIZLife_09Gli italiani contano in graduatoria il direttore dell’ufficio della Banca Europea Ricostruzione e Sviluppo in Serbia Matteo Patrone (79), il presidente del consiglio di amministrazione di Unicredit Bank in Serbia Claudio Cesario (80), il presidente e direttore generale di Delta generali Andrea Simoncelli (87), l’ambasciatore d’Italia Giuseppe Manzo (119).

(Blic, 05.03.2014)

 

 

 

 

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