Se dovessimo tracciare il ritratto di un giovane migrante serbo che vuole costruire il suo futuro oltre i confini del Paese, parleremmo di un uomo di età compresa tra i 20 e i 24 anni, che vive in città, di solito con i genitori o in un appartamento in affitto, è diplomato o laureato, non è sposato, è disoccupato e ha parenti o amici all’estero.
Il motivo principale per cui sta pensando di lasciare il Paese è la situazione economica negativa, l’impossibilità di trovare un lavoro qui, ovvero la possibilità di trovare un lavoro meglio retribuito all’estero, la corruzione, la mancanza di uno Stato di diritto, ma anche l’impossibilità di fare carriera. Tra i motivi che spingono un giovane migrante a trasferirsi all’estero ci sono le ragioni familiari, il desiderio di proseguire gli studi o di seguire un nuovo stile di vita, nonché l’instabilità della situazione politica.
Tra le ragioni per cui rimarrebbe a vivere nel Paese ci sono gli amici e la famiglia, il possesso di una casa, il patriottismo e il senso di appartenenza al Paese, un buon lavoro e un buon stile di vita in Serbia, la soddisfazione generale per la propria vita e il desiderio di contribuire allo sviluppo della propria comunità locale.
Queste sono alcune delle conclusioni più interessanti della ricerca condotta dalla dott.ssa Danica Šantić, docente presso la Facoltà di Geografia di Belgrado, dal titolo “Indagine sugli atteggiamenti e le intenzioni della popolazione riguardo al trasferimento e determinazione dell’impatto della migrazione sull’invecchiamento demografico in quattro unità di autogoverno locale, con l’obiettivo di formulare raccomandazioni per la creazione di misure di politica demografica”.
Facendo riferimento al fatto che il costo della fuga dei cervelli, secondo le stime dell’OCSE, ammonta a circa 9 miliardi di dollari, il dott. Šantić spiega che l’emigrazione dei giovani all’estero ha importanti conseguenze demografiche, che si riflettono principalmente nell’invecchiamento della popolazione, nella riduzione del contingente fertile (ottimale), nella riduzione del contingente di lavoro e nella perdita di risorse umane, cioè di capitale sociale.
Purtroppo, il numero di giovani in Serbia è in continua diminuzione dal 1981 e questa ricerca mostra che circa la metà dei giovani serbi, di età compresa tra i 20 e i 25 anni, sta pensando di lasciare il Paese.
(Politika, 20.11.2022)
https://www.politika.rs/sr/clanak/525800/Mladi-muskarci-najcesce-razmisljaju-o-odlasku-iz-zemlje
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