Finora, in Serbia sono stati aperti tre centrali eoliche e altre sei sono in progetto, di cui una già in fase di costruzione.
Per quanto riguarda le imprese che finanziano la costruzione di queste centrali eoliche, si tratta di società serbe, italiane, belghe, russe, americane ed arabe.
“Finora, tre parchi eolici sono stati aperti in Serbia – uno a Kula (9,9 megawatt), ‘La Piccolina’ (6,6 megawatt), e Malibunar (8 megawatt). Il piano è quello di costruire un parco eolico a Kovacica (104,5 MW), Cibuk (158 MW), Plandiste (102 MW), MK Fintel Wind ha attuato la prima fase della costruzione del parco eolico Kosava (69 MW). Inoltre, è in corso la costruzione del parco eolico Alibunar (42 MW)”, spiega il Ministero serbo dell’Energia.
La società elettrica serba, EPS, sta sviluppando progetti di energia rinnovabile e si sta attualmente preparando per iniziare a costruire un parco eolico da 66 MW a Kostolac.
Il governo serbo ha stabilito l’obiettivo di avere almeno il 27% del potere generato nel paese proveniente da risorse rinnovabili entro il 2020. La Serbia è attualmente al 23%. Al fine di valutare la vicinanza all’Europa in questo senso, si può osservare che, dall’inizio di quest’anno, tutti i treni della compagnia ferroviaria nazionale e nei Paesi Bassi funzionano con l’elettricità generata dalle centrali eoliche olandesi.
Gli investimenti in centri eolici sono abbastanza sostanziali. Per costruire un parco eolico da 1 MW, l’investimento è compreso tra 1,5 e 2 milioni di euro. Se calcoliamo il valore di quanto è stato costruito finora in Serbia e dei piani futuri, il valore di questi investimenti è di circa 750 milioni di euro.
“Stiamo parlando di tecnologie molto complesse in cui la forza lavoro non è fondamentale per il processo produttivo. Tuttavia, tra i 400 e i 700 lavoratori sono in media impegnati nella costruzione di una sola centrale eolica”, sottolinea il Ministero.
Il parco eolico più grande è quello di Kosava, che sarà costruito dalla compagnia serbo-italiana MK Fintel Wind vicino Vrsac. La società opera sotto il gruppo MK di Miodrag Kostic, che possiede anche i primi due parchi eolici ad essere stati costruiti in Serbia – quello vicino Kula e Vrsac (La Piccolina – Energobalkan).
La società belga, Elicio, sta finanziando la costruzione del parco eolico Malibunar con l’aiuto di IFC, e presto inizierà costruire il secondo, nei pressi di Alibunar.
Altri investitori includono la società israeliana, Enlight Renewable Energies, Tesla Wind, che opera sotto una società con sede ad Abu Dhabi, Continental Wind Serbia (di cui l’attuale premier serbo è stata direttore generale), e NIS Elektrowind (metà di proprietà di NIS).
Quindi, perché le imprese straniere sono interessate alla costruzione di centrali eoliche in Serbia?
La risposta è da individuare probabilmente nel fatto che, in qualità di produttori di energia da fonti rinnovabili, stipuleranno un contratto con EPS circa l’acquisto di elettricità con le tariffe di riacquisto (FIT). La tariffa di riacquisto è una forma di misura incentivante per accelerare gli investimenti nelle tecnologie dell’energia rinnovabile: raggiunge questo obiettivo offrendo contratti a lungo termine ai produttori di energia rinnovabile, tipicamente basati sul costo della generazione di ogni tecnologia.
Per i produttori di energie rinnovabili questo prezzo è garantito per un periodo di 12 anni e la quantità di denaro che riceveranno dipende dalla quantità di energia generata dal produttore nel suddetto periodo.
(Blic, 24.10.2017)
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