Il “vendicativo” Presidente della Federazione Russa, Vladimir Putin, sarebbe determinato a scucire gli accordi di pace guidati dall’Occidente in Bosnia e Kosovo, secondo l’esperto statunitense John Schindler.
Putin starebbe pianificando la sua “vendetta” contro l’Occidente nei Balcani istigando provocatori serbi in Bosnia e Kosovo: è quanto sostiene un esperto di sicurezza degli Stati Uniti ed ex ufficiale di controspionaggio, John Schindler.
Scrivendo sull’Observer, Schindler afferma che le soluzioni alla crisi dei Balcani del 1990, guidate dagli Stati Uniti, sempre e solo intese come temporanee, sono sul punto di andare in pezzi. Questo potrebbe anche portare a una nuova guerra con i serbi recalcitranti, spronati dalla Russia, intenzionati a riconfigurare gli accordi nei due punti più deboli della regione, Bosnia e Kosovo.
Schindler descrive la situazione della Bosnia come particolarmente matura per divenire focolaio di problemi, uno “stato semi-fallito negli ultimi due decenni. Impantanata nella criminalità e nella corruzione, per non parlare del serio problema con l’estremismo islamico, la Bosnia è malata politicamente, economicamente e socialmente”.
Il leader estremista serbo-bosniaco, Milorad Dodik, “che in modo corrotto ha amministrato il suo para-stato per la maggior parte degli ultimi due decenni, non nasconde il suo nazionalismo risorgente. Le sue minacce per sottrarre la Repubblica serba di Bosnia agli Accordi di Dayton non sono più fantasia”, aggiunge Schindler.
“Mosca ha supportato Dodik politicamente e finanziariamente, incoraggiando il suo atteggiamento crescente di sfida nei confronti del sistema di Dayton”.
In Kosovo, continua, “le tensioni sono in aumento grazie alle provocazioni di Belgrado. La Serbia sta spingendo per l’indipendenza del nord del Kosovo”, commentando il recente episodio del treno da Belgrado a Mitrovica. Nella Serbia stessa, secondo Schindler, l’attività russo appare sempre più evidente.
“La presenza dei servizi segreti russi in Serbia è insolitamente ben visibile. Recentemente hanno stabilito una base di spionaggio nel sud del paese, il cui scopo evidente è il monitoraggio delle attività occidentali nella regione”, scrive l’analista.
Schindler sostiene che, secondo Putin, Bosnia e Kosovo indipendenti rappresenterebbero un affronto alla Russia e al mondo slavo in genere: “Putin sarà lieto di rischiare una guerra locale per conseguire i suoi obiettivi, dal momento che non sarebbero i russi a farne le spese. Le soluzioni politiche della NATO sono sempre più fragili, e Mosca prevede di raccogliere la sua ricompensa”.
(BalkanInsight, 26.01.2017)
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