La PM serba, Ana Brnabic, intervenendo presso il Parlamento europeo, ha dichiarato che sebbene ci siano attualmente delle sopravvivenze nel giornalismo d’inchiesta in Serbia, non esiste il giornalismo oggettivo, o meglio, “ci sono una manciata di giornalisti oggettivi”.
Nel corso di un dibattito in seno alla Commissione Politica Estera del Parlamento e alle seguenti obiezioni da parte dei deputati sullo “stato molto preoccupante della libertà dei media in Serbia”, Brnabić si è detta d’accordo che la questione del giornalismo d’inchiesta riveste notevole importanza.
“Sono abbastanza aperta a discutere di questo argomento, ma siamo giusti e ammettiamo che in Serbia non esiste un giusto giornalismo investigativo. Non perché il nostro governo lo riduca al silenzio, ma perché ci sono pochissimi giornalisti obiettivi”, ha aggiunto la PM.
“Ci sono media che sono molto, ovviamente, a favore del governo, così come quelli che sono assolutamente anti-governo”, ha osservato Brnabić, aggiungendo: “Tutti i settimanali in Serbia sono assolutamente contro il governo e il presidente, e ci sono tre quotidiani che sono anche molto anti-governo, con due che sono estremamente critici per il governo e uno oggettivo, più o meno”.
Ricordiamo che Ana Brnabic ha recentemente dichiarato di aver intrepretato come “una reazione emotiva” quella di uno dei partiti di governo (SPS), che ha definito un giornalista di KRIK “un tossicodipendente” e “un mercenario straniero”, dopo che il sito web di notizie aveva pubblicato un articolo sulla sospetta origine di 205.000 euro che il Ministro serbo della Difesa, Aleksandar Vulin, ha utilizzato per acquistare un appartamento. L’inchiesta si basava sulla relazione ufficiale compilata dall’Agenzia anticorruzione.
Brnabic ha anche affermato che il governo serbo non ha mai definito alcun tipo di media come “idoneo” o “inadatto”.
(Insajder, 10.10.2017)
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