La PM serba, Ana Brnabic, ha rivolto un appello ai lavoratori della Fiat, ai sindacati e al comitato di sciopero affinché lo sciopero venga interrotto in modo da consentire la ripresa dei negoziati, sottolineando che la Serbia, Fiat e gli stessi scioperanti hanno perso molto durante la protesta e che, ciò considerato, non un solo minuto in più va perso.
Brnabic, in qualità di Primo Ministro, ha anche garantito ai lavoratori che, qualora decidessero di interrompere lo sciopero, i negoziati riprenderebbero nell’arco di un’ora. Ha aggiunto che lei, il Ministro dell’Economia, Goran Knezevic, e la direzione di Fiat, parteciperanno ai negoziati.
“Abbiamo perso molto, i lavoratori hanno perso i loro stipendi per il periodo in cui sono stati in sciopero, Fiat ha perso la produzione, e i fornitori hanno anche perso salari e lavoro. La Serbia sta perdendo ogni giorno perché lo sciopero colpisce il suo PIL e la nostra esportazione è sofferente. Non dobbiamo perdere un minuto di più”, ha detto il PM.
Brnabic ha quindi invitato i lavoratori Fiat, il comitato di sciopero e i sindacati a decidere in modo responsabile, ricordando che la politica generale di Fiat non consente trattative con i sindacati nel corso dello sciopero. Inoltre, l’azienda avrebbe pienamente soddisfatto tutti i termini e le condizioni dell’accordo collettivo e, nonostante quanto previsto nell’accordo, i lavoratori hanno deciso di organizzare uno sciopero, violandone termini e condizioni.
“Sarà molto difficile portare qui nuovi investitori, se non si sentono sicuri riguardo al rispetto di accordi collettivi negoziati e firmati con i sindacati da parte dei lavoratori”, sostiene Brnabic, sottolineando l’importanza del rispetto del relativo contratto collettivo con la Fiat fino a dicembre e invitando i sindacati a riunirsi con la direzione dell’azienda per iniziare a parlare del prossimo accordo triennale.
Circa 2.000 lavoratori della fabbrica di Fiat Chrysler Automobili a Kragujevac hanno deciso di non fermare lo sciopero e di non avviare negoziati con la direzione della fabbrica fino a quando non saranno soddisfatte tutte le loro quattro richieste.
Il capo del comitato di sciopero, Zoran Markovic, ha confermato la decisione dei lavoratori e ha aggiunto che la gestione aziendale ha esercitato pressioni suggerendo che la società potrebbe lasciare il paese o che potrebbero essere lasciati senza lavoro se la società venisse multata per non aver aderito alle istruzioni dell”organismo di controllo competente, il quale aveva ordinato, il 26 giugno, di avviare negoziati con i lavoratori in sciopero.
(Blic, 10.07.2017)
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