Secondo le previsioni aggiornate per l’Europa e l’Asia centrale, rese note lunedì da un rapporto della Banca Mondiale, la crescita economica della Serbia dovrebbe accelerare dal 2,5% del 2016 al 3,5% nel medio periodo.

Stando ai dati forniti dal rapporto “Polarization and Populism. Europe and Central Asia Economic Update“, presentato a Bucharest, in Romania ieri, 22 novembre, nel 2017 la crescita, stimolata da un aumento degli investimenti e dall’eventuale ripresa dei consumi interni, dovrebbe assestarsi intorno al 2,8%, per passare al 3,5% nell’anno successivo:
“La ripresa dell’economia serba è proseguita nel 2016. La crescita del 2,9% nella prima parte dell’anno si è tradotta nella creazione di nuovi posti di lavoro – il tasso di occupazione è salito al 45,9%, un livello record dal 2008. Si registrano progressi nell’ambito della riforma fiscale nonostante il rallentamento nell’attuazione di riforme strutturali. La povertà, che aveva raggiunto il 14,5% nel 2013, dovrebbe scendere al 13,9% nel 2016. I punti di debolezza permangono a causa dei mercati dei lavoro ancora deboli. Le riforme fiscali e strutturali in corso continueranno a richiedere una adeguata calibratura per proteggere i gruppi vulnerabili”.
Le riforme strutturali costituiscono uno strumento imprescindibile per sostenere e stimolare nel complesso la futura crescita del reddito nella società, tuttavia l’effetto delle riforme nel breve termine potrebbe comportare una sfida per abbassare il livello di povertà: per questo motivo sarebbero necessarie misure per ammorbidire gli effetti delle riforme.
“Il potenziamento del welfare e la creazione di opportunità di lavoro per ammorbidire l’impatto negativo delle riforme devono rimanere una parte importante dell’agenda politica”, si legge dunque nel rapporto, secondo cui anche che la povertà, misurata sulla somma di 5 dollari al giorno rispetto al potere d’acquisto, dovrebbe avviarsi verso una tendenza positiva, scendendo ulteriormente dal 13,9% al 12,8% entro il 2018.
I consumi privati dovrebbero crescere dello 0,5% nel 2016, del 1,2% nel 2017 e del 2,7% nel 2018. La spesa pubblica crescerà del 2% dopo il calo dell’1,5% registrato nel corso del 2015, per poi calare dell’1,1% nel 2017 e crescere ancora dell’1,9% nel 2018.
La Banca Mondiale avverte inoltre riguardo il rischio di innalzamento dei prezzi dell’energia elettrica e di altri combustibili, fenomeno che potrebbe aggravare la pressione sulle famiglie meno abbienti, nonostante l’espansione dei privilegi per gli acquirenti minacciata dai costi energetici.
(Tanjug, Beta, 22.11.2016)
http://tanjug.rs/full-view_en.aspx?izb=286780
http://beta.rs/en/46689-wb-better-to-apply-reforms-and-care-for-povety-stricken
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