“La leadership serba è pronta già da ora a firmare per il Kosovo tutto ciò di cui ci sia bisogno, se ottiene la garanzia che a causa di questo non perderà l’autorità”, scrive il Centro di Mosca Karnegi.
“La chiamata del Primo Ministro del Kosovo, Ramush Haradinaj, all’Aia, per il momento non promette un rapido progresso nella risoluzione della questione del Kosovo. La leadership serba, in base a esperienze precedenti, ha accettato scetticamente la notizia e pensa sia un altro trucco dell’Occidente per costringere Belgrado a una nuova concessione”, sostiene Karnegi.
Scopri i principali investimenti esteri in Serbia nel 2018: clicca qui!
Il testo sostiene che le dimissioni di Haradinaj, specialmente se saranno seguite da un processo giudiziario, influenzeranno inevitabilmente la condotta di Pristina.
“La leadership serba è essenzialmente disposta a firmare qualunque cosa riguardi il Kosovo se ottiene garanzie che non perderà il potere a causa di ciò. Se il tribunale speciale con sede all’Aia può portare il governo di Pristina a questa situazione, la soluzione della questione del Kosovo si può risolvere positivamente” sottolinea Karnegi.
Si valuta che la facilità con cui l’Occidente ha permesso la partenza di uno dei principali negoziatori sul Kosovo indichi che la mediazione occidentale in questo conflitto si basi ora su principi completamente diversi da prima.
“A Washington e nelle capitali europee si è accumulata così tanta stanchezza e nervosismo per i capricci e il ricatto di Pristina, che si è deciso di ripensare nuovamente a tutta la questione. Ora l’Occidente ritiene che non sia la parte serba ma l’élite kosovara l’ostacolo per risolvere il problema, e che lo sarà anche in futuro”.
This post is also available in: English