Belgrado paralizzata dalla protesta dei tassisti

I tassisti insoddisfatti, che stanno bloccando la capitale da giorni, affermano che non negozieranno con il governo. La Brnabic: “Lo sciopero non è la strada giusta, il governo è sempre aperto alla discussione”.

I tassisti di Belgrado hanno preso in ostaggio la capitale mercoledì. Le strade principali della città sono state nuovamente bloccate e la vita in città si è fermata. Continueranno fino a quando lo Stato non chiuderà “CarGo” e “Cammeo”, applicazioni per il trasporto di passeggeri che operano, secondo loro, al di fuori della legge del trasporto su strada.

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Il Ministero dei trasporti e il Ministero dell’autonomia locale continuano a fornire pareri dissenzienti in merito, e anche durante l’approvazione della nuova legge  sul trasporto vi erano state opinioni contrastanti. La Premier Ana Brnabic, che aveva allora sostenuto “CarGo”, afferma, come è accaduto qualche mese fa, che il governo è aperto al dialogo per risolvere il problema.

“Lo sciopero non è la strada giusta, perché i cittadini non devono pagarne le conseguenze. I tassisti non devono ricattare i cittadini e il governo chiudendo le strade”.

“Comprendo i loro appelli e alcuni di loro sono particolarmente vulnerabili. La legge deve essere rispettata, ma è necessario il dialogo”. Interviene così il Ministro dell’autonomia locale Branko Ruzic, commentando le affermazioni dei tassisti secondo cui sia lui che il Ministro dell’energia Antic hanno dato supporto a “forme alternative” di servizi di taxi.

“Organizzazioni come “CarGo” non sono registrate nel nostro Ministero ma all’Agenzia dei registri delle imprese. La legge deve essere letta e rispettata”, ha continuato Ruzic, sottolineando che lo Stato ha gli strumenti, i meccanismi e un gruppo di lavoro, guidato dalla vice Primo Ministro, per trovare una soluzione sostenibile.

I tassisti uniti attorno all’associazione dei tassisti “Satus”, alle Camere di commercio e al sindacato “Nezavisnost” sono riusciti, l’anno scorso, anche con corse di protesta, a lottare per ottenere l’approvazione della legge sul trasporto passeggeri alla fine dell’anno.

Per loro le varie applicazioni che si occupavano del trasporto di passeggeri ai sensi delle norme sul servizio di limousine, erano al di fuori del quadro giuridico. Mentre il disegno di legge era in procinto di essere approvato, di fronte al governo c’era un blocco dei conducenti “CarGo”, i quali sostenevano che i cittadini di Belgrado meritavano un trasporto migliore e più economico rispetto ai tassisti, e che “un cartello di taxi stava fermando la Serbia nella modernizzazione e nello sviluppo”.

Gli stessi dicono ora che la nuova legge ha impedito l’esistenza di un libero mercato e che i tassisti premono per cancellare 2,9 miliardi di debito fiscale, il che causerà la rimozione di oltre 3000 di loro dall’Agenzia delle imprese e la perdita dei permessi di lavoro. Anche se la legge è stata approvata i leader di “CarGo” sono stati comunque in grado di continuare la loro attività registrandosi come “associazione di cittadini per la fornitura di assistenza stradale innovativa”.

Gli emendamenti alla legge conferiscono però alla polizia comunale l’autorità di sanzionare i vettori illegali, cosa che però non capita e che causa la veemente protesta di questi giorni.

https://www.kamatica.com/vest/beograd-paralisan-taksisti-porucuju-gasite-aplikacije-ili-blokiramo-sve-mostove/59785

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