L’idea dell’arbitrato è stata abbandonata, perché, secondo le fonti ben informate di Novosti, l’Unmik, che in nome del cosidetto Kosovo è il firmatario del CEFTA, si è dichiarato non competente.
In questa situazione, a Belgrado non rimarrebbe che denuncire il cosiddetto Kosovo, e la comparsa del “Kosovo” come entità giuridica nel diritto internazionale e per di più sotto iniziativa della Serbia, senza dubbio potrebbe essere interpretato come il riconoscimento della sua “statualità”, che è il motivo per cui l’idea dell’arbitrato è stata respinta, dice il giornale.
Scopri i principali investimenti esteri in Serbia nel 2018: clicca qui!
Si ricorda che il Kosovo è diventato membro a pieno titolo del CEFTA nel luglio del 2007 e che l’accordo di adesione è stato firmato dall’Unmik, per conto delle istituzioni di Pristina.
Il quotidiano Novosti ha chiesto all’Unmik di dare una spiegazione, per quale motivo hanno dichiarato di non essere i soggetti competenti in questo caso, ma non hanno voluto dare nessuna spiegazione.
Una delle contromisure di Belgrado potrebbe essere fermare i loro camion con le merci dirette verso l’Unione Europea. In tal caso, tuttavia, vi sarebbe il rischio che anche la Serbia venga accusata di violare l’accordo di stabilizzazione e associazione con l’UE, ecco perché ogni ulteriore mossa deve essere ben pensata, scrive il documento.
“Circa la futura strategia di Belgrado contro le folle tasse imposte dal governo di Ramush Haradinaj, si potrebbe saper di più già questo venerdì, quando arriveranno a Belgrado i rappresentanti politici del nostro popolo in Kosovo e Metochia”, ha detto Novosti.
This post is also available in: English