Il 26 ottobre di 120 anni fa nasceva il grande scrittore serbo: la capitale gli rende omaggio con una serie di iniziative.
Milos Crnjanski (1893-1977) è una figura poco conosciuta in Italia; assieme a Ivo Andric, è probabilmente lo scrittore più rappresentativo della letteratura serba del Novecento. Ma mentre il valore di Andric è stato riconosciuto a livello internazionale attraverso l’assegnazione del premio Nobel, Crnjanski – sebbene abbia ricevuto numerosi riconoscimenti in patria – non è così noto; il suo stile, rispetto all’asciutta prosa dell’autore di Il ponte sulla Drina, è caratterizzato da un intenso lirismo. Entrambi sono accomunati dalla capacità di entrare in profondità nella psicologia umana, svelare i lati tragici della vita e rendere sulla pagina grandi affreschi storici. Gli interpreti dell’opera di Crnjanski sostengono che egli è riuscito a presentare le tragiche esperienze del popolo serbo, in particolare nella sua opera più celebre, Seobe (“Migrazioni”, i cui due volumi sono stati pubblicati in Italia da Adelphi).
Crnjanski è nato a Congrad, in quella zona del Banato allora parte dell’Impero austro-ungarico, oggi territorio ungherese. Dopo la gioventù passata a Timisoara, ha combattuto (anche sul fronte italiano) durante la Prima Guerra Mondiale, esperienza che ha segnato le sue opere. Si è laureato alla Facoltà di Filosofia dell’Università di Belgrado ed ha svolto attività in campo giornalistico e diplomatico. L’occupazione nazi-fascista della Iugoslavia lo ha portato a Roma e poi a Londra; il ritorno in patria è avvenuto nel 1965. Oltre al già citato Migrazioni, che tratta delle tragiche vicende e degli spostamenti del popolo serbo nelle pianure dell’Europa Centro-orientale del XVIII secolo, l’unica altra opera di Crnjanski pubblicata in italiano è Lamento per Belgrado (Il ponte del sale, 2010), un poema dedicato alla capitale serba scritto durante uno degli esili dell’autore. Strettamente legate all’Italia sono le opere Amore in Toscana, frutto dei soggiorni nel nostro Paese, e Libro su Michelangelo.
Dal 1980 la Fondazione che prende il nome dallo scrittore conferisce ogni due anni un premio per autori esordienti nelle varie categorie della scrittura (poesia, romanzo, racconto, saggio, dramma) in cui si è cimentato Crnjanski: quest’anno il nome del vincitore dovrebbe essere annunciato a giorni. La 58esima edizione della Fiera del libro di Belgrado, che si conclude oggi, ha dedicato l’apertura a Crnjanski, mentre il 28 aprirà una mostra presso la Biblioteca Nazionale della capitale serba, in cui verranno esposti dei pezzi personali dello scrittore, custoditi nel fondo dell’istituzione.
(b92.net, 24.10.2013)