Un’ex presidente del Kosovo, Atifete Jahjaga, è stata respinta sul confine con la Serbia, dove avrebbe dovuto partecipare ad un evento destinato a promuovere il dialogo tra gli ex nemici di guerra.
Atifete Jahjaga doveva partecipare alla presentazione organizzata il 2 giugno a Belgrado, la capitale serba, di un libro che raccoglie testimonianze di donne torturate e violentate durante la guerra del 1998-1999 in Kosovo.
Nel frattempo, la polizia ha impedito a diverse decine di persone che gridavano slogan nazionalisti di entrare nel luogo della manifestazione, un evento di quattro giorni organizzato da gruppi per i diritti civili.
Il Kosovo ha dichiarato l’indipendenza dalla Serbia nel 2008 ed è riconosciuto da 114 paesi, ma non da Belgrado.
Secondo il protocollo, la polizia serba avrebbe dovuto fornire a Jahjaga una scorta al momento dell’ingresso in Serbia, ma nessuno dalla polizia si è presentato alla frontiera il 1° giugno
Jahjaga è dovuta quindi tornare indietro, ed ha risolto l’inconveniente assicurando la propria partecipazione all’incontro tramite collegamento video, secondo quanto ha raccontato il gruppo Youth Initiative for Human Rights. La polizia serba non ha subito offerto una spiegazione per non averle fornito una scorta.
Serbia e Kosovo hanno accettato di partecipare ai colloqui mediati dall’Unione europea come parte degli sforzi per entrare nel blocco, ma le tensioni hanno persistito, nel contesto di una rinnovata ondata di nazionalismo nei Balcani.
(Rferl, 02.06.2017)
https://www.rferl.org/a/serbia-kosovo-ex-president-barred/28524950.html
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