L’assassinio di Oliver Ivanovic: le prime reazioni

Il cammino lungo la via, da sempre stretta e tortuosa, verso per la pace in Europa sudorientale ha incontrato un serio ostacolo questa mattina, con l’assassinio di Oliver Ivanovic, leader dei serbi del Kosovo, assassinato da colpi d’arma da fuoco sparati da un’auto in corso, a Kosovska Mitrovica.

La città è ancora precariamente divisa tra la maggioranza albanese del Kosovo e la minoranza serba, e Ivanovic è stato il capo politico di quest’ultimo gruppo dai tempi dalla guerra del 1999, che si concluse con l’intervento della NATO in quel caotico conflitto etnico.
 
Le reazioni seguite all’omicidio di Ivanovic registrano una gamma di emozioni che passano dallo shock e dallo sgomento alla preoccupazione.
 
Secondo la valutazione espressa dall’Associated Press, l’attacco probabilmente intensificherà le tensioni etniche in Kosovo. L’AP sostiene anche che la delegazione serba ha abbandonato un dialogo sulla normalizzazione delle relazioni con Pristina in corso di svolgimento a Bruxelles.
 
Nel suo rapporto, la BBC afferma che un importante politico serbo in Kosovo, Oliver Ivanovic, è stato ucciso “ucciso in quanto uno dei leader moderati dei serbi del Kosovo”. L’agenzia russa Tass riferisce che la gente si sta radunando in gran numero davanti alla dimora di Ivanovic e ai locali dell’ospedale, e che la polizia ha bloccato le strade circostanti.
 
Le Figaro dalla Francia ricorda che Ivanovic era alla testa del partito socialdemocratico locale e che era considerato un politico serbo moderato in una città che rimane divisa tra una parte nord abitata dai serbi, e una parte meridionale abitata da albanesi del Kosovo. Proprio come la maggior parte dei quotidiani britannici, The Independent riferisce anche che l’attacco solleverà tensioni etniche.
 
Il Presidente del Kosovo Hashim Thaci ha condannato l’omicidio e ha invitato i cittadini a cooperare con la polizia, mentre il Primo Ministro Ramush Haradinaj ha messo in guardia contro “lo sfruttamento di questo tragico atto per obiettivi politici quotidiani, bloccando anche i processi volti a normalizzare i legami tra i due paesi”.
 
I politici serbi si sono spinti oltre nelle loro reazioni.
La Prima Ministra serba Ana Brnabic ha dichiarato che “l’omicidio di Oliver Ivanovic per la Serbia è un atto terroristico e codardo che mette a repentaglio la stabilità in tutta la regione. Ci aspettiamo una rapida risoluzione di questo terribile crimine. Vorrei esprimere la mia più profonda comprensione alla sua famiglia”, ha aggiunto Brnabic. Il Ministro degli Esteri serbo Ivica Dacic ha dichiarato che “l’omicidio di Oliver Ivanovic è un atto terroristico senza cervello che mette in pericolo la stabilità non solo del nord del Kosovo, ma anche della regione”. Il Presidente serbo Aleksandar Vucic ha definito l’assassinio come un “atto terroristico”. 
 
L’ex capo del team incaricato dei negoziati con le autorità del Kosovo, Borko Stefanovic ha commentato la dichiarazione del Presidente, osservando che Vucic “non poteva astenersi dal puntare il dito contro l’opposizione serba anche in questo caso.” “E’ inopportuno che le persone che hanno espresso le critiche più dure nei confronti di Oliver Ivanovic ora si lamentino per il suo cadavere”, ha aggiunto Stefanovic.
 
Il leader del Movimento dei Cittadini Liberi, Sasa Jankovic, ha osservato che il governo serbo, che ha descritto come repressivo, aveva assunto posizioni duramente critiche nei confronti di Mr. Ivanovic in passato. “Chiunque abbia fatto questo, e non sappiamo chi sia, lavora contro gli interessi dei serbi e della Serbia, del popolo albanese e di tutti gli altri”, ha affermato.
 
Un commentatore politico di Radio Free Europe, Milos Tedorovic, sostiene di non essere in grado di valutare chi in questo momento possa trarre maggior beneficio dell’omicidio di Ivanovic, ma aggiunge che la tempistica è stata molto interessante in quanto l’evento si colloca nel giorno in cui il dialogo tra Belgrado e Pristina ha ripreso avvio dopo una pausa di 13 mesi.
 
Per ora, la regione attende notizie su chi ha ucciso Oliver Ivanovic, e sul perché. Molti ora temono che qualsiasi speranza di normalizzazione delle relazioni tra Belgrado e Pristina sia scomparsa con Ivanovic, secondo uno schema fin troppo prevedibile nell’Europa sudorientale.
 
(N1, Blic, The Observer, 16.01.2018)

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