Nuove ambulanze con sistema GPS, elicotteri, tecnici e medici meglio formati, ma anche autisti…Tutte queste novità fanno parte dell’annunciata riorganizzazione del Servizio medico di emergenza serbo, se la Serbia assumerà il modello danese, che si è rivelato uno dei più efficienti in Europa.
L’obiettivo è raggiungere il paziente, in qualsiasi parte della Serbia, il prima possibile. I pazienti in pericolo di vita trarrebbero il massimo beneficio da un servizio di Pronto Soccorso così organizzato. L’idea sarebbe stata già elaborata attraverso il progetto “Piano per l’ottimizzazione della rete delle istituzioni sanitarie”, realizzato in collaborazione con la Banca mondiale, riferisce “Euronews”.
L’idea è quella di dividere l’intero Paese, per quanto riguarda i centri di Pronto Soccorso, in 7 unità, in cui ciascuna avrebbe il proprio e il proprio centro di smistamento. Le ambulanze sarebbero dotate di un sistema GPS integrato, in modo che l’operatore possa vedere chi è più vicino al paziente in pericolo e indirizzare le squadre sul campo.
È davvero possibile che un’ambulanza raggiunga ogni luogo in Serbia in 8 minuti? Non ci sono conferme. A “Euronews” è stato detto che “è possibile che venga fornito aiuto e che ogni paziente venga curato entro un’ora, ovunque si trovi”. Questo sarebbe particolarmente importante per la cura delle malattie cardiache, per cui la cosa fondamentale è ottenere un aiuto nella prima ora. È previsto che ogni unità locale socio sanitaria, che conta più di 25.000 abitanti, disponga di un servizio di pronto soccorso attivo 24 ore su 24. Questa è di fatto già la verità nella maggior parte delle istituzioni primarie. Poi però altre 9 unità che coprono meno di 25.000 abitanti, ma sono dislocate lungo strade importanti, avrebbero in aggiunta un pronto soccorso. Ciò garantirebbe che le squadre possano reagire rapidamente anche in caso di incidente stradale in autostrada.
L’idea è inoltre di introdurre un numero unico per chiamare il pronto soccorso in tutta la Serbia, il 112 (numero europeo), ma anche di implementare le stesse procedure per tutti i pronto soccorso e di assicurare la stessa attrezzatura. Così facendo i pazienti di Bor riceverebbero lo stesso trattamento e aiuto dei pazienti di Belgrado o Nis.
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