Venerdì, il 29 Maggio, il Governo della Serbia ha deciso di rinviare per un anno la privatizzazione per 17 aziende che sono di importanza strategica per l’economia del paese presso le quali lavorano 22.000 lavoratori.
Secondo la proposta del Ministero dell’Economia, tra le 17 società la cui privatizzazione è stata rinviata ci sono: la fabbrica di prodotti petroliferi “FAM” di Krusevac, la Fabbrica di Automobili (FAP) di Priboj, il complesso petrolchimico “Petrohemija” di Pancevo, il Combinato Agricolo di Belgrado (PKB), la miniera “Resavica”, la compagnia holding di abbigliamento “Yumco”, il produttore di pneumatici “Trayal” di Krusevac, la compagnia farmaceutica “Galenika”, la società editoriale “Politika”, il produttore di autobus “Ikarbus” di Belgrado, il bacino minerario e metallurgico “Bor”, le imprese holding “Cavi Jagodina”, l’industria idraulica e pneumatica “PPT” di Trstenik e quattro imprese controllate da essa: l’impresa per trasformazione tecnologica e metallurgica “PPT TMO”, la “PPT Servosterzi”, la “PPT Tecniche di frenata” e la ” PPT Guarnizioni.”
Dal Governo serbo è stata adottata oggi anche la proposta che definisce gli obiettivi per lo sviluppo delle capacità di produzione a lungo termine, al fine di garantire un approvvigionamento sicuro e gli standard tecnologici, nonché la tutela dell’ambiente. La strategia definisce le direzioni di sviluppo dei sistemi di trasmissione, di distribuzione e di trasporto, come anche del mercato dell’energia elettrica e del gas naturale.
Com’è stato riportato, il documento si occupa delle fonti e dei modi di fornire energia e combustibii, dell’ utilizzo dell’energia da fonti rinnovabili, come anche della promozione delle fonti energetiche rinnovabili.
Dal Governo è stato inoltre adottato il disegno di legge sulla ratifica dell’accordo tra il Governo della Serbia e il Governo della Federazione russa in materia di cooperazione tecnico-militare.
Beta/ Ekapija 31.05.2015
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