La bozza del documento presentato dalla CE afferma che per i più piccoli non sarà necessario il test PCR, e che saranno riconosciuti altri tipi di test antigene. La proposta di un certificato digitale verde è una buona notizia per i cittadini serbi, perché consentirà loro una circolazione libera e sicura in Europa, e non solo ai vaccinati dato che il documento può anche contenere il risultato negativo del test PCR o quello degli anticorpi.
“Nella bozza del documento presentato dalla CE si afferma che saranno riconosciuti diversi tipi di test antigenici”, ha detto a “Politika” Tatjana Matic, Ministra del Commercio, del turismo e delle telecomunicazioni.
Secondo lei, la Serbia consentirà un’emissione rapida e semplice sia del PCR che delle analisi dell’antigene e, quando inizieranno ad essere applicati i certificati digitali, si forniranno anche test gratuiti.
Il Ministro greco del turismo Harris Teoharis effettuerà una visita ufficiale in Serbia il 29 marzo, quando dovrebbe essere firmata una dichiarazione congiunta per risolvere le difficoltà causate dalla pandemia nel settore del turismo attraverso una stretta cooperazione. La Ministra Matić ha detto che si è parlato a lungo con il loro Ministero dell’Amministrazione digitale dell’armonizzazione dei certificati digitali e che ritiene che presto sarà raggiunto un accordo.
La Grecia, destinazione estiva molto interessante per i turisti serbi, è solo uno dei Paesi con cui si stanno negoziando negoziati, protocolli e viaggi futuri. Fino ad ora, il Ministero competente ha avuto incontri su questo argomento anche con dei funzionari israeliani, non solo per il fatto che sono ospiti importanti per la Serbia, ma anche per la possibilità di riconoscere i loro passaporti digitali.
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