L’ambasciatore russo in Serbia, Aleksandr Botsan-Kharchenko, ha dichiarato che l’obiettivo della Russia è quello di terminare l’operazione militare speciale in Ucraina il più presto possibile, con il minimo di vittime militari e civili, aggiungendo che la posizione russa sulla questione del non riconoscimento dell’indipendenza del Kosovo è di principio, riporta RTV.
“È del tutto evidente che non c’è alcuna volontà di porre fine al conflitto da parte di Kiev e dell’Occidente”, ha dichiarato Botsan-Kharchenko in un’intervista per Tanjug in occasione dell’anniversario del conflitto russo-ucraino, e ha valutato che la Serbia è sottoposta a pressioni senza precedenti a causa della sua ferma posizione di non imporre sanzioni alla Russia.
L’ambasciatore afferma inoltre che la situazione è diventata ancora più difficile per la Serbia, che nel febbraio 2022 ha assunto la posizione di non accettare le sanzioni: “L’Occidente chiede alla Serbia di imporre le sanzioni o, come si dice, di allinearsi alla politica estera dell’UE. Continuano a ripetere che l’adesione della Serbia all’UE dipende da questo. È una posizione molto difficile”, ha aggiunto Botsan-Kharchenko, il quale ha aggiunto che l’Occidente vuole parlare con Belgrado solo di due cose: le sanzioni contro la Russia e la questione del Kosovo, e tutto ciò che sta facendo è chiedere alla Serbia di cedere.
Quando gli è stato chiesto come considera le relazioni tra Serbia e Russia, l’ambasciatore ha detto che spera che la Serbia rimanesse fedele alla sua posizione sulle sanzioni, che la Russia apprezzava molto.“L’Occidente sta preparando una nuova serie di sanzioni contro la Russia, che porterebbe il numero totale di sanzioni a 14.000, un precedente nella storia” – ha detto Botsan-Kharchenko.
(Blic, 24.02.2023)
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