I partiti che rappresentano le minoranze musulmane hanno dichiarato la propria partecipazione alle elezioni del 16 marzo.
Entrambe le formazioni hanno espresso l’insoddisfazione per la situazione che vivono i cittadini che rappresentano, comunicando – proprio per questo – la decisione di partecipare alla tornata elettorale nonostante la loro posizione solitaria e la poca visibilità mediatica.
Riza Halimi, presidente del Partito di Azione Democratica (PDD), ha detto che i membri della formazione hanno votato a grande maggioranza la decisione di partecipare alle elezioni, nonostante l’insoddisfazione per i problemi vissuti dalla comunità albanese nelle municipalità di Presevo (dove è stato anche abolito il tribunale locale) e Bujanovac. Tali problemi – oltre al disinteresse del Governo centrale per la condizione degli albanesi – hanno portato le altre formazioni che rappresentano le comunità locali a boicottare le imminenti elezioni. Il PDD, nonostante tutto, conta di poter raccogliere diecimila firme entro la fine del mese e poter così continuare la lotta all’interno delle istituzioni democratiche per i diritti degli albanesi.
Anche il Partito di Azione Democratica del Sangiaccato (SDA), che rappresenta i musulmani della regione di Novi Pazar, ha scelto di partecipare alla tornata elettorale. La formazione di Sulejman Ugljanin correrà da sola, nel tentativo di dare rappresentanza alla minoranza dei bosgnacchi e lottando per i diritti di tutte le minoranze. Edin Gudzevic, rappresentante del SDA, in una conferenza per i giornalisti ha detto che la posizione dei bosgnacchi in Serbia è ancora a un livellobasso e che “uno dei principi fondamentali di impegno del nostro partito è quello per la sicurezza dei diritti e per un futuro europeo”.
(Beta, Tanjug, 11.02.2014)