Si prospetta un periodo molto positivo per gli agricoltori serbi. La resa di sei tonnellate di mais per ettaro potrebbe essere superata in modo significativo. L’aspettativa di tutti gli agricoltori serbi che hanno piantato questo tipo di cereale su una superficie totale di circa 950.000 ettari, come spiegano gli esperti, è stata giustificata non solo dagli ottimi rendimenti, ma anche dall’andamento dai prezzi. Il raccolto del mais non condividerà quindi il triste destino del grano, il cui prezzo non ha giustificato gli investimenti nella produzione.
“L’anno finora si è rivelato ideale, con l’alternanza di pioggia e calde temperature”, spiega il dottor Goran Bekavac dell’Istituto per l’agricoltura e colture di ortaggi di Novi Sad. “Non abbiamo osservato alcuna criticità, e ho personalmente visitato buona parte delle coltivazioni in Serbia. Se continueremo ad avere questo tipo di condizioni atmosferiche, credo che potremmo considerare il rendimento medio di sei tonnellate per ettaro quasi un fallimento. Possiamo fare molto meglio”.
Bekavac sostiene anche che, a fronte di una resa media di sei tonnellate, il raccolto risulterebbe in 5,5 milioni di tonnellate sul totale di 950.000 ettari: “sappiamo che il consumo in Serbia si aggira intorno ai 4,5 milioni di tonnellate, e, allo stato attuale, potrebbe essere ancora più ridotto, se il patrimonio zootecnico dovesse continuare a diminuire. Di conseguenza, il mais avrà un eccellente potenziale di esportazione”.
Questa opinione è condivisa da Zarko Galetin, direttore della Borsa Merci di Novi Sad, il quale sottolinea che non sono previste significative oscillazioni del prezzo del mais anche durante il raccolto: “dal momento che siamo uno dei primi dieci esportatori di mais in tutto il mondo, le tendenze dei prezzi nel mondo influiscono anche su di noi. La resa del mais in tutto il mondo sarà solido, ma non da record”.
Galetin spiega inoltre che “piccole oscillazioni del prezzo sono stati causate dalla maggiore offerta di grano, che viene utilizzato anche come alimento zootecnico, ma bisogna considerare che questo cereale può essere immagazzinato facilmente, quindi credo che il prezzo durante la raccolto sarà vicino a quello attuale, che varia da 15 a 16 RSD per chilogrammo, e che potrà solo crescere con il tempo. Sono sicuro che la Serbia potrebbe piazzare fino a tre milioni di tonnellate di mais sul mercato mondiale quest’anno. In questo modo, il mais si confermerà ancora come il più conveniente di tutti i cereali”.
“Nonostante i buoni risultati nell’esportazione, non sono felice che la Serbia stia esportando mais allo stato naturale, come se fossimo un paese sottosviluppato”, ha però dichiarato Bekavac, che aggiunge “se usassimo il mais come alimento zootecnico ed esportassimo prosciutto e altri prodotti a base di carne, il nostro reddito sarebbe di gran lunga maggiore”.
(eKapija, 08.08.2016)