A breve il bando per la vendita di dieci centri termali e di riabilitazione

A breve sarà emanato il bando per la vendita di dieci centri termali, L’Agenzia per le Privatizzazioni ha ingaggiato la società di consulenza Beoconnex per procedere a una valutazione della situazioen attuale dei centri clinici speciali e per proporre un modello per la loro vendita.

Nel documento preparato dalla società di consulenza si individua cosa esattamente può essere offerto agli investitori e sotto quale prezzo i centri termali non possono essere vendute. I centri termali e le cliniche di riabilitazione oggetto del bando saranno quelle di Bujanovac, Koviljača, Niska Banja, Zlatibor, Sokobanja, Ribarska Banja in Krusevac, “Merkur” a Vrnjacka Banja, “Geyser” a Sijarinska, come anche l’Istituto per la cura e la riabilitazione di Niska Banja e le terme di Vrdnik. In questi centri hsono occupati circa 2.400 persone.

“Il consulente per la privatizzazione di dieci centri termali e clinici è stato individuato a metà luglio e ora è in corso il processo di raccolta dei documenti e dei dati sullevarie strutture. La società di consulenza lavorerà alla preparazione dei documenti per il bando di privatizzazione in accordo con la relativa legge”, fanno sapere dall’Agenzia per le Privatizazioni.

Vladan Vešković, segretario dell’associazione dei centri termali serbi, dichiara di none ssere contro la privatizzazione ma dal 2007 si batte contro una possibile cattiva privatizzazione: “E’ importante definire cosa si vende e cosa no. Credo che lo Stato debba rimanere principale azionista dei centri di riabilitazione. prima di tutto questo è fondamentale definire una strategia per lo sviluppo del turismo termale e sanitario. Che io sappia finora non si è fatto vivo alcun acquirente. I centri termali lavorano molto bene e noi riteniamo che lo Stato debba investire in esse”. Veskovic evidenzia che bisognerebbe incrementare il numero di posti disponibili in molti centri termali e soprattutto migliorare le strade per renderle più facilmente accessibili.

Vladan Vešković ritiene che sarebbe sbagliato trasformare tutti i centri termali e di riabilitazione in centri benessere: “LaSerbia ha una tradizione nel campo del turismo termale. L’Ungheria e la Slovenia hanno intrapreso questa strada ma adesso stanno tornando alle funzioni di cura e riabilitazione”

(Tanjug,

 

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