5,1 miliardi di euro a sostegno all’economia serba

Il ministro delle finanze Sinisa Mali e il presidente della Camera di Commercio di Serbia Marko Cadez hanno presentato oggi pomeriggio i provvedimenti di sostegno all’economia per affrontare l’emergenza creata dall’epidemia COVID 19. Gli interventi nel complesso valgono 5,1 miliardi di euro, l’11% del Prodotto interno lordo nazionale.

Il programma di sostegno all’economia nazionale prevede interventi di politica fiscale, sostegni diretti alle imprese private e altre azioni tese a sostenere la capacità delle imprese di affrontare la crisi economica interna e internazionale provocata dalla diffusione del Coronavirus. Previsto anche un contributo di 100 euro per ogni adulto.

Programma di provvedimenti economici

per ridurre gli effetti negativi della diffusione del virus pandemico Covid-19 e di sostegno all’economia della Serbia 

Misure di politica fiscale

  1. Rinvio del pagamento delle imposte sui salari e dei contributi per il settore privato durante lo stato di emergenza, con un differimento del pagamento a rate a partire dal 2021.
  2. Rinvio del pagamento degli anticipi delle imposte sul reddito nel secondo trimestre Esenzione dall’obbligo di pagamento dell’IVA per le donazioni
    Aiuto diretto al settore privato
  3. Aiuto agli imprenditori soggetti a tassazione forfettaria i quali pagano le imposte sul reddito effettivo, alle micro, piccole e medie imprese del settore privato – supporto pari al salario minimo (durante lo stato di emergenza – 3 salari minimi)
  4. Contributo alle grandi imprese del settore privato – consistente nel pagamento 50% del salario minimo netto (durante lo stato di emergenza) per i dipendenti che si trovano nella fattispecie prevista dagli articoli 116 e 117 della Legge sul lavoro

Misure per preservare la liquidità

  1. Programma di sostegno finanziario all’economia durante la crisi Covid-19 attraverso il Fondo di sviluppo della Repubblica di Serbia
  2. Schema di garanzia a sostegno dell’economia

Altre misure

  1. Moratoria sui pagamenti di dividendi fino alla fine dell’anno, ad eccezione per imprese pubbliche
  2. Stimolo fiscale – aiuto diretto a tutti i cittadini maggiorenni pari a un appannaggio una tantum di 100 euro

Queste misure non possono essere fruite da imprese e imprenditori i quali:

  • Durante lo stato di emergenza hanno ridotto il numero di dipendenti oltre il 10% (esclusi i dipendenti a tempo determinato il cui contratto scade durante lo stato di emergenza).
  • Società che hanno sospeso le proprie attività prima della dichiarazione dello stato di emergenza, ovvero prima del 15/03/2020.

I provvedimenti in dettaglio

Il differimento del pagamento delle imposte e dei contributi sui salari può giungere fino all’inizio del 2021, e successivamente, su richiesta del contribuente, viene lasciata la possibilità di un ulteriore differimento del pagamento di tali costi per un massimo di 24 mesi senza l’obbligo di pagare gli interessi. Le condizioni di base per l’attuazione di questa misura sono identiche per tutti i datori di lavoro, indipendentemente dalla loro solidità economica.

Il pagamento degli acconti sul reddito d’impresa dovuti nel secondo trimestre del 2020 viene posticipato, senza specificare al momento se essi verranno richiesti già nella seconda parte dell’anno o posticipati ulteriormente.

Le donazioni vengono esentate dal pagamento dell’IVA, con l’obiettivo di incrementare le liberalità a favore delle iniziative di contrasto alla diffusione del virus e di cura dei malati.

Gli imprenditori in regime forfettario, le micro, piccole e medie imprese otterranno un aiuto economico pari all’equivalente di un salario minimo nazionale, ovvero 30.022 dinari (circa 260 euro) per ogni dipendente, per tre mesi.

Le grandi imprese otterranno un sostegno simile ma pari al 50% del salario minimo per ogni dipendente per tre mesi.

Concessione di prestiti per il mantenimento di liquidità e capitale circolante per gli imprenditori, micro, piccole e medie imprese, aziende agricole e cooperative, che sono registrate attraverso il Fondo di sviluppo della Repubblica di Serbia.

Regimi di garanzia per prestiti volti al mantenimento di liquidità e capitale circolante per gli imprenditori, micro, piccole e medie imprese e aziende agricole attraverso banche commerciali che operano nella Repubblica di Serbia. Sono stati destinati 264 miliardi di RSD (circa 2,2 miliardi di EUR) per finanziare i prestiti tramite il Fondo di sviluppo e le garanzie statali presso le banche commerciali.

Le imprese non potranno distribuire dividendi, ad eccezione delle imprese pubbliche.

A ogni cittadino maggiorenne serbo verrà distribuito un sostegno economico una tantum di 100 euro.

I principi guida dei provvedimenti

La tutela dell’occupazione e il mantenimento della base fiscale sono i principali obiettivi dei provvedimenti presentati oggi. In sostanza non potranno accedere alle agevolazioni le imprese che avranno licenziato più del 10% della forza lavoro a causa della crisi, esclusi i contratti a tempo determinato scaduti in questo frangente e non rinnovati. Al contempo si intende consentire alle imprese di reggere l’urto della crisi sostenendone la liquidità e l’accesso al credito. Un ulteriore obiettivo è frenare la caduta della domanda interna aiutando i micro imprenditori e gli artigiani da una parte e garantendo comunque la continuità di reddito agli occupati. Attraverso il contributo economico a tutti i maggiorenni lo stato serbo inietterà direttamente nell’economia circa 660 milioni di euro.

Le imprese riceveranno il primo terzo dei sostegni economici attorno alla metà di maggio, poi a metà giugno e infine a metà luglio, in base alla verifica dei livelli occupazionali garantiti.

Nell’ultimo trimestre del 2019 la Serbia aveva registrato una crescita del prodotto interno lordo del 6,2%. Le prime proiezioni per il 2020 prevedono un calo del PIL di circa il 2%.

Per ulteriori approfondimenti sui singoli provvedimenti o sulle modalità di accesso ai finanziamenti vi invitiamo a contattarci alla email [email protected]

 

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