28 anni dall’operazione “Tempesta” – fino a 250.000 serbi espulsi dalla Croazia

Sono passati 28 anni dall’inizio dell’operazione militare/poliziesca croata “Tempesta”, durante la quale furono uccisi e fatti sparire quasi 2.000 serbi e almeno 220.000 abitanti dell’ex Repubblica di Krajina serba furono espulsi dalla Croazia.

Secondo i dati raccolti dal Centro di documentazione e informazione Veritas, altri 330 resti di vittime non sono ancora stati identificati.

L’operazione “Tempesta” ebbe luogo nelle prime ore del mattino del 4 agosto 1995, con feroci attacchi di artiglieria e razzi lungo l’intera linea del fronte di 700 chilometri.

L’operazione fu condotta nonostante il territorio della Repubblica di Krajina serba fosse sotto la protezione delle Nazioni Unite.

Nel verdetto di primo grado contro i generali croati del 2011, il Tribunale dell’Aia ha dichiarato che il presidente croato Franjo Tuđman era un “membro chiave dell’impresa criminale comune” e che “intendeva popolare la Krajina con i croati”, “attraverso la sua potente posizione di presidente e comandante supremo delle forze armate ha fatto in modo che questa idea si trasformasse in politica e azione”.

Come prova chiave, il giudice Alphons Ori ha citato la trascrizione dell’incontro di Tudjman con altri alti funzionari a Brioni il 31 luglio 1995.

Tuttavia, mentre l’esercito croato ha commesso violazioni del diritto umanitario nel corso dell’offensiva, come il bombardamento di una colonna di civili e soldati serbi in ritirata che ha causato la morte dei civili, la stragrande maggioranza degli abusi commessi dalle forze croate si è verificata dopo la cattura dell’area. Questi abusi da parte delle forze governative croate, che continuarono su larga scala anche mesi dopo che l’area era stata messa in sicurezza dalle autorità croate, includevano esecuzioni sommarie di serbi anziani e malati rimasti indietro e l’incendio e la distruzione di villaggi e proprietà serbe. Nei mesi successivi all’offensiva di agosto, almeno 150 civili serbi sono stati giustiziati sommariamente e altre 110 persone sono scomparse forzatamente.

Ancora oggi, la Croazia celebra una vittoria che ha posto fine a quattro anni di occupazione di quasi un terzo del territorio nazionale, permettendo ai rifugiati croati di tornare a casa, ma allo stesso tempo ignora le vittime serbe. Nel frattempo la Serbia commemora le vittime serbe dell’Operazione Tempesta, definendola la “più grande pulizia etnica sul suolo europeo dopo la Seconda Guerra Mondiale”, ignorando allo stesso tempo le cause che scatenarono l’operazione militare.

Da anni ormai, ogni agosto, i governi di entrambi i Paesi commemorano gli stessi eventi in modi opposti: il governo croato celebra e quello serbo piange. Ma entrambi sono uniti nell’ignorare gli appelli degli attivisti per i diritti umani di entrambe le parti, che hanno insistentemente richiesto il perseguimento di tutti i crimini di guerra a livello giudiziario, come condizione essenziale per la riconciliazione e il dialogo a livello sociale e politico.

(Novi Magazin, N1, Balkan Insight, 04.2023)

https://novimagazin.rs/vesti/301836-danas-se-navrsava-28-godina-od-progona-srba-iz-rsk-u-hrvatskoj-akciji-oluja

https://n1info.rs/region/oluja-28-godina-od-udruzenog-zlocinackog-poduhvata-bez-kazne-i-krivca/

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