La Commissione Europea ha alzato le previsioni della crescita del prodotto interno lordo (PIL) in Serbia al 2% per quest’anno, viene comunicato a Bruxelles.
Le previsioni della Commissione Europea a febbraio erano 1,6%, mentre nel suo rapporto più recente questa istituzione ha alzato del 0,4% la sua previsione. Secondo le ultimi analisi, la Commissione Europea prevvede la crescita del 2,5% per il 2017.
Il primo ministro Aleksandar Vucic ha già annunciato che le organizzazioni internazionali e le istituzioni finanziarie alzeranno le loro previsioni della crescita economica per la Serbia.
La Commissione Europea basa le loro previsioni “più ottimistice” per l’arrivo maggiore degli investimenti e per miglior risultato per quanto riguarda le esportazioni.
Quando si tratta degli investimenti, la Commissione Europea indica che l’arrivo degli investimenti esteri, non precisando esattamente quali, è sufficiente per coprire il deficit del bilancio. Inoltre, questa istituzione valuta che la crescita degli investimenti in Serbia sarà forte nei prossimi anni. Per esempio, gli investimenti nel 2012 si basavano sui progetti particolari nell’industria automobilistica, però ora il profilo degli investitori è cambiato ed ora è più diversificato.
Gli indicatori hanno mostrato che il recupero economico è velocizzato all’inzio del 2016, mentre il settore della miniera e energia è continuato a crescere nei primi due mesi di quest’anno. La produzione cresce in maggioranza dei settori, viene constatato dalla Commissione Europea.
Nello stesso tempo si aspetta la crescita ulteriore delle esportazioni che sarà causata anche dal recupero dei partner principali nello scambio estero con la Serbia e dei nuovi investimenti, ma anche dalla produttività suscitata grazie alle riforme realizzate.
“Si aspetta la crescita del consumo privato come la conseguenza del recupero del settore privato, nonchè occupazione e aumento degli stipendi”, viene scritto nel rapporto della Commissione Europea, con la nota che questo dipende anche dalla razionalizzazione del settore pubblico.
(RTS, 03.05.2016.)