Miscevic: “Riconoscimento Kosovo parole fuori contesto”

Il capo della squadra negoziale della Serbia Tanja Miscevic ha valutato che la dichiarazione del relatore del Parlamento europeo Ulrike Lunacek che il riconoscimento dell’indipedenza del Kosovo da parte serba è la condizione per l’adesione della Serbia all’UE, è fuori il contesto ed rappresenta il parere personale di Lunacek.
La Miscevic ha detto che la Serbia è certa che non tutti i paesi membri dell’Unione Europea riconosceranno il Kosovo. “Ogni volta quando qualcuno menziona questo argomento si apre la dicussione, però adesso è il momento per il dialogo e per lo sviluppo dei rapporti con Pristina”, ha detto Miscevic.La Miscevic, rispondendo alla domanda relativa al capitolo negoziale 35 sulla normalizzazione dei rapporti con Pristina, ha detto che il direttore dell’Ufficio per il Kosovo e Metohija Marko Djuric ha avuto un dialogo a Bruxelles con i colleghi di Pristina. 

Il capo della squadra negoziale ha detto che la questione dell’apertura dei capitoli non è uno dei temi della campagna elettorale. “Comunque, il nostro lavoro a seguito delle elezioni anticipate non è sospeso. Lavoriamo per preparare tutti i documenti per poter aprire altri due capitoli importanti, il 23 e il 24 durante la presidenza olandese”, ha detto il capo della squadra negoziale serba. 

Per quanto riguarda il capitolo 23 relativo alla riforma del sistema giudiziario e le dichiarazioni che arrivano dalla Croazia che non vuole dare la luce verde alla Serbia, la Miscevic ha detto che si seguono tutti i messaggi che arrivano da Zagabria, nonchè si può aspettare la risposta positiva dalla Croazia.

Quando si tratta della condanna di Vojislav Seselj, Miscevic ha detto che la Serbia ha dato tutte le risposte nel piano di azione, nonchè ne ha parlato con Zagabria e sta collaborando con il Tribunale all’Aia.

“La chiave per il successo dell’intera regione è soluzione dei problemi in maniera bilaterale. Queste soluzioni si riferiscono alla conciliazione, ai rifugiati e profughi, ai crimini di guerra”, ha concluso la Miscevic.

(RTV, 29.03.2016.)

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