Gli economisti riconoscono che la riduzione del deficit del bilancio dal 6,6 percento del prodottto interno lordo al 3,1 percento ” è un risultato ottimo”. A ciò ha contributo la Direzione delle Dogane della Repubblica di Serbia. L’anno scorso questo servizio statale ha contribuito per il 43,84 percento del bilancio statale.
Nel 2015 la dogana ha incassato 416 miliardi di dinari, il 4,47 percento di più rispetto all’anno precedente. La Direzione delle Dogane, dunque, ha realizzato un guadagno di 150 milioni di euro di più rispetto a quanto previsto, mentre il direttore di questo organismo, Milos Tomic dice che questo risultato non è solo la conseguenza della crescita delle importazioni.
“La Legge sul bilancio per il 2015 ha previsto il pagamento dei dazi doganali per 29,2 miliardi di dinari, mentre sono pagati 33,39 miliardi di dinari, il che è del 14,37 percento di più”, ha detto Tomic.
Dopo il 2008, quando questo servizio statale ha incassato 64,8 miliardi di dinari, i margini del bilancio sono diminuiti drasticamente. Gli esperti non sono sorpresi per la tendenza al calo degli dopo il 2008, però riconoscono che 33,4 miliardi di dinari incassati a nome dei dazi doganali nel 2015 è un importo maggiore di quello atteso.
“Con l’inizio dell’applicazione dell’Accordo sulla stabilizzazione e sull’associazione nel 2010, la Serbia ha iniziato ad abbassare gradualmente la parcentuale dei dazi doganali per i prodotti importati dai paesi europei. Per questo sono diminuiti anche gli incassi. Ora, con i dazi doganali proteggiamo alcuni prodotti agricoli, quali carne di maiale e bovina, carpa e alcuni prodotti di latte. Inoltre, l’incasso dell’IVA d’importazione sta crescendo. Nel 2015 ha superato 315 miliardi di dinari, il che è di 90 miliardi di dinari di più rispetto al 2011, anche se non si paga più l’IVA sull’importazione dell’energia elettrica e gas”, spiega il direttore della Direzione delle Dogane.
Uno dei compiti della dogana serba è ridurre l’economia sommersa. Il capo delle dogane serbe dice che questa istituzione ha adempiuto i suoi obblighi e che nel 2015 hanno realizzato un record nel sequestro di merce contrabbandata soggetta alle accise. “La ragione è molto semplice. L’anno scorso abbiamo sequestrato quasi 4,5 tonnellate di tabacco e 2,5 milioni di sigarette. Se si tiene in conto che l’accisa e l’IVA sul tabacco rappresentano 11 percento degli incassi, è facile spiegare questi aumenti. Inoltre, abbiamo sequestrato circa 60 tonnellate di petrolio. Per il calo dei prezzi dell’olio e il fatto che benzina e gas sono più economici qui che nei paesi vicini, aspettiamo che il contrabando di questa merce potrebbe aumentare. Però, noi siamo pronti a impedirlo”, ha concluso il direttore della Direzione delle Dogane.
(Politika, 17.02.2016.)